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Cistite interstiziale: quando il dolore alla vescica non è un’infezione

30 luglio 2025 di
Laura Panighello

La cistite interstiziale, o sindrome del dolore vescicale, è una condizione spesso poco conosciuta, ma in grado di compromettere in modo significativo la qualità della vita. A differenza della classica cistite batterica, questa forma non è causata da un’infezione e non si risolve con i tradizionali antibiotici.

Colpisce soprattutto le donne, ma può presentarsi anche negli uomini, con sintomi persistenti, recidivanti e a volte invalidanti.

Vediamo insieme di cosa si tratta, come riconoscerla e perché la fisioterapia del pavimento pelvico può diventare una risorsa fondamentale nel trattamento integrato.

Cos’è la cistite interstiziale?

La cistite interstiziale (CI) è una patologia cronica della vescica caratterizzata da:

  • dolore o fastidio sovrapubico,
  • urgenza e frequenza minzionale,
  • stimolo continuo a urinare,
  • peggioramento dei sintomi in determinati contesti (rapporti, stress, alimenti acidi...).

Spesso viene confusa con infezioni urinarie ricorrenti. Ma gli esami delle urine risultano negativi e i cicli ripetuti di antibiotici non portano benefici duraturi.

Per questo motivo, molte persone ricevono la diagnosi con grande ritardo, dopo anni di sintomi.

Cosa provoca la cistite interstiziale?

Le cause non sono completamente note, ma le ipotesi più accreditate includono:

  • Alterazioni dell’urotelio (la parete interna della vescica), che risulta più permeabile e suscettibile all’irritazione.
  • Disfunzione neurogena: i nervi della vescica possono inviare segnali di dolore e urgenza anche in assenza di infiammazione attiva.
  • Ipertono del pavimento pelvico: una contrattura cronica dei muscoli pelvici può generare o amplificare il dolore.
  • Stress cronico o disturbi psicosomatici possono contribuire alla persistenza dei sintomi.

Spesso la CI è associata ad altri disturbi cronici come vulvodinia, sindrome del colon irritabile, fibromialgia o endometriosi.

I sintomi: quando sospettarla

La CI si manifesta in modo molto variabile. I sintomi più frequenti sono:

  • dolore o bruciore durante o dopo la minzione;
  • urgenza minzionale (sensazione di non riuscire a trattenere);
  • bisogno di urinare anche 20–30 volte al giorno;
  • dolore sovrapubico, pelvico o uretrale;
  • peggioramento dei sintomi con il ciclo mestruale, i rapporti sessuali o lo stress.

Una caratteristica chiave è che gli esami delle urine sono ripetutamente negativi. Questo è spesso il primo segnale per orientarsi verso una diagnosi diversa da quella infettiva.

Come si diagnostica?

Non esiste un singolo esame in grado di diagnosticare con certezza la cistite interstiziale.

La diagnosi è clinica e si basa su:

  • esclusione di altre cause (infezioni, calcoli, endometriosi, cistiti batteriche ecc.);
  • anamnesi approfondita e durata dei sintomi;
  • eventuale uso di questionari specifici (PUF score, O'Leary-Sant);
  • a volte si effettua una cistoscopia con idrodistensione, ma solo nei casi selezionati.

Cosa può peggiorare i sintomi?

Molti fattori possono innescare o aggravare i sintomi della CI, tra cui:

  • alimenti acidi o irritanti (caffè, tè, alcol, cioccolato, agrumi, pomodoro...);
  • stress emotivo, ansia e mancanza di riposo;
  • attività sessuale (soprattutto in presenza di ipertono pelvico o dolore vestibolare);
  • ritenzione urinaria o minzione incompleta;
  • stipsi cronica.

Il ruolo della fisioterapia del pavimento pelvico

Spesso chi soffre di cistite interstiziale presenta un ipertono del pavimento pelvico, cioè una contrazione involontaria e cronica della muscolatura interna.

Questo stato può:

  • ridurre la capacità della vescica,
  • generare dolore riferito all’uretra, vulva, ano o zona perineale,
  • impedire il corretto svuotamento vescicale,
  • contribuire alla cronicizzazione del disturbo.

La fisioterapia uro-ginecologica è un approccio non invasivo e altamente personalizzabile che agisce su questo meccanismo, attraverso:

Tecniche utilizzate:

  • valutazione manuale e strumentale del tono muscolare;
  • rilassamento miofasciale e trattamento dei trigger point;
  • esercizi di respirazione diaframmatica e rilascio pelvico;
  • biofeedback per aumentare la consapevolezza perineale;
  • elettroterapia antalgica in casi selezionati;
  • educazione alla minzione corretta e abitudini quotidiane funzionali.

Benefici attesi:

  • riduzione del dolore pelvico e sovrapubico;
  • maggiore controllo dello stimolo urinario;
  • minori recidive e migliore qualità del sonno;
  • miglioramento della vita sessuale e relazionale.

Un percorso multidisciplinare

La cistite interstiziale non è solo un problema della vescica, ma spesso coinvolge più sistemi: urinario, muscolare, nervoso ed emotivo.

Per questo è importante costruire un percorso personalizzato, che può includere:

  • fisioterapia pelvica,
  • valutazione urologica o ginecologica,
  • supporto nutrizionale e psicologico,
  • tecniche di rilassamento e gestione dello stress.

Conclusione

La cistite interstiziale può essere una condizione difficile da affrontare, ma non sei sola. Un’adeguata valutazione e un piano terapeutico su misura possono fare la differenza.

Se soffri di sintomi urinari cronici, dolore pelvico o recidive non spiegate da infezione, la valutazione del pavimento pelvico può offrire nuove risposte e un concreto miglioramento della tua qualità di vita.

Vuoi iniziare un percorso?

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Laura Panighello 30 luglio 2025
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